Molte volte capita di intervenire su impianti antincendio esistenti per manutenzione, in modo da garantire il corretto funzionamento e l’efficienza dell’impianto in caso di attivazione dello stesso. Di conseguenza la corretta “manutenzione dei sistemi antincendio” assume un ruolo fondamentale nella garanzia del mantenimento di questi requisiti nel tempo. La manutenzione, ordinaria o straordinaria che sia, comporta degli interventi sull’impianto che possono costituire modifica parziale dello stesso, purché essa non sfoci in una variante o “Modifica Sostanziale”.
Nel DM 20-12-2012 (comunemente detto “Decreto Impianti”) viene definita Modifica Sostanziale “una trasformazione della tipologia dell’impianto originale o ampliamento della sua dimensione tipica oltre il 50% dell’originale, ove non definito da specifica regolamentazione o norma”.
Quindi in caso di modifica NON sostanziale di un vecchio impianto antincendio efficiente e funzionante, non sarà necessario che lo stesso venga verificato secondo i nuovi riferimenti normativi, bensì sarà sufficiente il rispetto della norma secondo cui è stato progettato e realizzato l’impianto.
In realtà le vie da poter percorrere sono molteplici e tutte valide. Sta, quindi, nell’abilità e competenza del progettista capire e decidere quale sia il miglior modo di procedere ai fini della sicurezza: semplicemente ri-verificare l’impianto secondo il vecchio ente normativo, considerare l’impianto modificato come uno nuovo e quindi verificarlo secondo il DM 20-12-2012, o addirittura progettare da zero un nuovo impianto antincendio.
Non è sempre detto che il rispetto dei parametri normativi dia effettivamente origine ad un impianto ben progettato. Determinate volte, infatti, bisogna saper effettuare delle scelte critiche per una maggior sicurezza ed efficienza dell’impianto
A tal proposito si propone l’esperienza di Guidi&Partners relativa alla modifica di un Sistema di Evacuazione Naturale di un centro commerciale del Nord Italia, il quale si presenta come unione di due edifici costruiti i momenti differenti, dove la parte di nuova realizzazione presenta degli evacuatori naturali di fumo e calore.
Al committente NON è stato proposto di modificare l’impianto aggiungendo ulteriori evacuatori naturali e di riverificarlo secondo la norma di riferimento, in quanto tale operazione si dimostrava difficilmente realizzabile, se non a costi eccessivamente alti.
La soluzione ottimale proposta, ed accettata dal cliente, prevedeva di installare un sistema di evacuazione forzata nella parte vecchia dell’edificio in aggiunta al sistema di evacuazione naturale. Tutto il sistema, però, è stato progettato e verificato secondo la norma francese “IT 246” (INSTRUCTION TECHNIQUE IT 246), la quale consente la coesistenza dei due impianti (estrazione naturale ed estrazione forzata), nel rispetto del DM 20-12/2012.
Ing. Fabio Spena, Guidi & Partners