L’entrata in vigore del Nuovo Codice di Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015), lo scorso novembre, apre la strada ad un approccio interessante all’antincendio, anche per quanto riguarda gli impianti di protezione attiva e rivelazione incendi.
La particolare struttura dell’allegato tecnico, l’elaborazione degli indici di rischio, i criteri di attribuzione dei livelli di prestazione mettono in evidenza l’importanza di una stretta integrazione delle misure di sicurezza necessarie per una strategia antincendio efficace. Anche gli impianti di allarme e rivelazione incendi (citati con la sigla “IRAI”), sebbene in maniera velata, diventano parte di questa visione globale.
Alla stregua di altre tipologie di impianti di sicurezza, gli IRAI vengono spesso commissionati dalle attività soggette con il solo scopo di rispettare la normativa dei Vigili del Fuoco limitando i costi, purtroppo tralasciando le responsabilità di sicurezza che la legge assegna al proprietario dell’attività (che è anche proprietario degli impianti).
Le nuove norme del DM 3 agosto 2015 offrono invece gli strumenti per una progettazione intelligente, efficace e senza sprechi. Lo dimostra, tra le altre, la possibilità di impiegare soluzioni progettuali alternative a quella conforme, di seguire standard tecnici internazionali che rispondono meglio a particolari esigenze di prestazione degli impianti, di utilizzare tecnologie innovative (cap. S.7, par. G.2.6).
Con l’apertura di queste strade il sistema di allarme e rivelazione incendi non è più un impianto tra gli impianti, non è più obbligatoriamente costoso ed impegnativo, ma può essere progettato ed ingegnerizzato per integrarsi alla perfezione con le altre misure di sicurezza e garantire esattamente l’obiettivo richiesto.
Esigete dai vostri professionisti antincendio il miglior progetto possibile per la vostra attività!